domenica 14 marzo 2010

Pochi istanti per capire un errore, il segreto dell’intuito femminile






Che le donne siano più empatiche degli uomini non è un mistero. Ma che riescano a riconoscere un errore in 200 millisecondi è una scoperta che si deve al Consiglio nazionale per la ricerca e dall'Università di Milano-Bicocca. Il segreto sta nei 'neuroni specchio' che riconoscono azioni inappropriate in un tempo breve. E lo fanno perché funzionano permettendo una comunicazione non linguistica fra i cervelli. In pratica agiscono così: se quel che fai tu è simile a quel che potrei fare io, allora io sono simile a te. E così, secondo i ricercatori, le nostre scelte non obbediscono solo a criteri di razionalità. Ma, in alcuni casi, dipendono da processi neuronali che si attivano nel momento in cui osserviamo un'azione 'sbagliata' inducendoci, per esempio, a non imitarla.



Per comprendere la capacità della donna di individuare prima dell'uomo uno sbaglio, il gruppo di ricerca di Alice Mado Proverbio dell'Università di Milano-Bicocca insieme a Federica Riva e Alberto Zani dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Ibfm) del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano ha registrato i potenziali bioelettrici cerebrali negli esseri umani alla ricerca dei 'neuroni specchio', già identificati nella scimmia con registrazione da singola cellula. 


Al gruppo campione sono state sottoposte centinaia di immagini che ritraggono persone mentre compiono un'azione appartenente al normale repertorio comportamentale dell'essere umano mettendole in contrasto con altre prive di scopo. Fare un bagno, scrivere una ricetta o brindare, appaiate con altre dalla finalità incomprensibile, come stare in piedi su una gamba sola nel deserto, succhiare da una cannuccia posta nella coppa dell'olio di un'automobile o aprire un uovo alla coque con l'accetta.


“Agli osservatori – spiega ancora Mado Proverbio – non veniva chiesto di valutare l'appropriatezza delle scene, ma di rispondere alla comparsa di paesaggi urbani o naturali, allo scopo di evitare processi decisionali guidati da variabili soggettive, come l'etica o la morale". Stando ai risultati, pubblicati su Neuropsychologia, il riconoscimento automatico delle immagini dotate di scopo e la distinzione da quelle inappropriate avveniva in 170-200 millisecondi (ms) post-stimolo,soprattutto nel cervello femminile che evidenzia un'elaborazione più rapida. E in particolare: "Dopo circa 450-600 ms si osserva il picco della risposta negativa ai gesti improbabili e inappropriati, con una connotazione di tale reazione più affettiva nella donna e più razionale nell'uomo". 


"È noto – spiega la ricercatrice Alice Mado Proverbio – che azioni dotate di scopo, come raccogliere un frutto per mangiarlo, attivano i 'neuroni specchio' in misura maggiore rispetto a gesti meno salienti, per esempio, raggiungere un frutto senza raccoglierlo, oppure raccoglierlo per poi gettarlo via". E i dati dunque suggeriscono una maggiore suscettibilità femminile alle azioni incongruenti e forniscono nuove prove dell'esistenza dei 'neuroni specchio' anche negli esseri umani, oltre che nei primati, e del loro ruolo nei comportamentali sociali complessi di imitazione, apprendimento e valutazione dell'appropriatezza.
(Marzo 8, 2010)
Tratto da:La Repubblica /Salute



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